5 Social Media Trends da tenere d’occhio nel 2019

di Filippo

L’unica costante dei Social Media è il cambiamento. In questo articolo esamineremo le tendenze che ogni professionista e PR del Web dovrebbe monitorare per il 2019.

La tendenza che rimane immutata ogni anno è che le aziende, in una certa misura, devono adattare il loro approccio sui social media per ottenere una visibilità sempre migliore del brand e un maggior coinvolgimento da parte del pubblico.

Mark Zuckemberg una volta disse: “Capire quale sarà la prossima grande tendenza ci dice su cosa dovremmo concentrarci.”. Anche se questo potrebbe essere vero per Facebook, dobbiamo tenere conto che non è sempre così per ogni azienda.

Come in qualsiasi aspetto della vita, adattarsi al 100% alla “moda” non è mai garanzia di successo. Prima di saltare sopra il carro dei trends bisogna innanzitutto valutare se tutte le caratteristiche di quella tendenza riescono a legare con i valori e la mission del nostro brand: ciò non vuol dire che dobbiamo mettere tutte le tendenze su un tavolino e scegliere se accettarle o cestinarle, ma dobbiamo analizzarle, elaborarle, e renderle personalizzate con lo scopo di evolvere e non stravolegere l’identità e l’impatto visivo del nostro brand.

Premesso tutto, non perdiamo altro tempo e scopriamo quali saranno i trend per il 2019.

1. La crescente importanza del personal branding per il marchio aziendale

Specialmente per i piccoli business, significa letteralmente metterci la faccia. Dare un volto umano al vostro business aiuta a costruire la fiducia con il vostro pubblico.

Un modo pratico per rendere “umano” il vostro brand, è quello di promuovere il personal brand del proprietario (in caso di piccole aziende o professionisti), o della più alta figura dirigenziale nel caso di grandi organizzazioni. Questa tattica è diventata la base per molte aziende, e ha dimostrato, attraverso attività di blogging, podcast e apparizioni in webinar e video informativi, e in tutte le occasioni (compatibili sempre con gli obiettivi e i valori aziendali) , che mettendo in chiaro la persona, il modo di esprimersi e i valori, lo rendono più vicino al pubblico rafforzando così la reputazione del brand.

2. Il ruolo dei contenuti prolissi nella SEO.

Gli esperti SEO dichiarano che i contenuti molto lunghi sono in grado di dare un vantaggio. Anche se Google non penalizza i blog post che non riescono a superare un certo numero di parole, è anche vero che, in termini di ranking, un articolo di qualità di 1500 parole, può superare un articolo di qualità di 500 parole. Per questo motivo molti editori, richiedono agli autori di inviare articoli con un numero minimo di 1000 parole. Sempre più blog aziendali stanno abbracciando il trend dei contenuti prolissi, incorporandolo nelle proprie strategie.

Sempre più compagnie abbracciano questo concetto e lo integrano nella loro strategia, infatti tutti coloro che erano “di poche parole” nei loro blog e nei loro siti, per avere una maggiore forza trainante nella SEO iniziano ad abbandonare il dono della sintesi in favore della loquacità.

3. L’accelerazione del marketing personalizzato.

La pressione si fa alta, molte compagnie scavano a fondo tra i loro dati e le loro statistiche per creare campagne di marketing personalizzate che mirano agli interessi, e alle diverse sfaccettature dell’esperienza di acquisto dell’utente.

I clienti si aspettano di ricevere offerte e sconti cuciti su misura da parte dei brand. Per accontentare questa aspettativa, molti business dovranno considerare di targettizzare di volta in volta le proprie campagne sui social media. Infatti le piattaforme social sono altamente dinamiche e continueranno a perfezionare le loro offerte di targeting man mano che cresce la domanda di contenuti personalizzati.

4. Il predominio dei Video.

Negli ultimi anni i video hanno preso una fetta sempre maggiore dell’attenzione degli utenti: infatti, come ben sappiamo, sono un contenuto veloce e coinvolgente.

In un sondaggio di Wyzowl, “The State of Video Marketing 2018”, il 97% dei marketers sostengono che i video li hanno aiutati molto nel comprendere l’opinione del pubblico sui loro prodotti/servizi, mentre un altro 76 percento dice che li ha aiutati a incrementare le vendite.

Inoltre, il live streaming cresce a dismisura e si rivela giorno dopo giorno il mezzo più potente per coinvolgere persone nei social media. Infatti, le statistiche di Go-Globe prevedono che nel 2020 l’82% del traffico internet sarà utilizzato per trasmettere e vedere dirette sui siti, social, e piattaforme come Youtube e Twitch.

La predominanza dei video ormai è palese, personalmente lo metterei al primo posto per una vincente strategia di digital marketing, e negli ultimi anni abbiamo visto l’evoluzione nell’‘integrazione dei video nella comunicazione, come ad esempio le storie Instagram, in quei 10 secondi generano molto più coinvolgimento di una fotografia. Il fattore in fin dei conti è sempre umano : per la nostra mente un video e, meglio ancora, una diretta fa sentire sempre più vicini all’interlocutore, potendo interagire (in caso delle dirette) anche con la chat.

Tenete bene a mente che gli algoritmi dei social media aumentano l visibilità organica dei contenuti video, rispetto che ad altri tipi di post.

5. La visibilità a pagamento rimane la migliore strada per una maggiore visibilità

Con la diminuizione vertiginosa della reach organica dei contenuti, molte compagnie sentono il bisogno di iniziare a investire o aumentare il budget per la visibilità a pagamento. Nel 2019 avremo sempre più necessità (soprattutto sui social media) di investire una quantità sempre maggiore di denaro in annunci a pagamento, post sponsorizzati, per rimanere visibili. Fortunatamente nel caso dei social media i budget per mantenere una buona visibilità rimangono abbastanza contenuti, e questo trend dovrebbe continuare per tutto il 2019.

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