Approvato l’AI Act: l’Unione Europea inizia a regolamentare l’Intelligenza Artificiale tra Multe e Divieti

di Filippo

Durante una sessione straordinaria il Parlamento Europeo ha votato a favore del regolamento sull’intelligenza artificiale: uno step importante verso la regolamentazione dell’uso dell’IA nell’Unione Europea. Questo emendamento è stato colto con un ampio margine di voti favorevoli, e l’entusiasmo degli europarlamentari data l’importanza della svolta per proteggere i diritti dei cittadini e promuovere l’innovazione responsabile.

Il regolamento, approvato con 523 voti favorevoli, 46 contrari e 49 astensioni, ha lo scopo di stabilire linee guida chiare per l’uso dell’IA, mitigando i rischi eventuali e garantendo che la tecnologia rispetti i valori fondamentali europei, come la democrazia, lo Stato di diritto e la sostenibilità ambientale. Questa legislazione rappresenta un importante passo avanti nella regolamentazione tecnologica a livello mondiale, ponendo l’Unione Europea all’avanguardia nel garantire un utilizzo responsabile dell’IA.

All’interno di questo innovativo regolamento, si è stabilito un chiaro divieto su alcune applicazioni di intelligenza artificiale che potrebbero minacciare i nostri diritti fondamentali. Si pensi, ad esempio, all’uso arbitrario dei sistemi di riconoscimento facciale, all’etichettatura basata su caratteristiche personali delicate e alla sorveglianza emotiva negli ambienti di lavoro e scolastici. Per non parlare poi dei sistemi di IA considerati ad alto rischio, che ora sono soggetti a rigide regole, inclusa la necessità di valutazioni approfondite dei rischi, la trasparenza delle operazioni e la supervisione umana attenta.

Le cosiddette pratiche di polizia predittiva, basate puramente sulla profilazione individuale, sono state messe al bando. Tuttavia, ci sono delle eccezioni che permettono certe forme di identificazione in tempo reale, purché siano accompagnate da garanzie solide, come l’approvazione da parte di autorità giudiziarie o amministrative.

Quanto ai modelli generativi, il nuovo AI Act impone il rispetto delle leggi europee sul diritto d’autore già durante le fasi iniziali di addestramento, assicurando che il processo educativo di queste tecnologie si svolga all’insegna della trasparenza.

Infine, per quei modelli ritenuti particolarmente avanzati e potenzialmente rischiosi, sono previsti ulteriori doveri. Questi includono valutazioni rigorose non solo dei modelli stessi ma anche dei potenziali rischi sistemici che possono comportare, oltre all’obbligo di segnalare eventuali incidenti.

Ora, passata la mano ai giuristi-linguisti per il loro cruciale lavoro di revisione, ci avviciniamo al momento in cui la legge potrà ufficialmente entrare in vigore. Nonostante l’atto non abbia ancora ricevuto l’approvazione formale del Consiglio Europeo, una volta pubblicato ufficialmente, avrà bisogno di solo 20 giorni per diventare attivo, con un periodo di applicazione generale previsto dopo due anni dalla sua entrata in vigore, estendendosi a tre per i modelli ad alto rischio e riducendosi a soli sei mesi per i modelli generativi.

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